Il SI che ravviva la fiamma

Il 27 Gennaio 2018 nella comunità del RnS del Cuore Misericordioso di Gesù, sotto lo sguardo benedicente del Padre, ha avuto inizio il Seminario di Vita Nuova nello Spirito. Il SI di nuovi fratelli ha aperto la strada verso la Vita Nuova e una rinnovata effusione dello Spirito Santo. Di sabato in sabato si sono susseguiti gli annunci, facendo esperienza dell’amore di Dio, meditando sul peccato e conversione,  aumentando la consapevolezza che Gesù è l’unico Salvatore e Signore della nostra vita,  facendo memoria dello Spirito Santo ricevuto il giorno del Battesimo e ammettendo di essere gli artefici degli impedimenti alla Sua opera nella nostra esistenza. Si sono illuminati gli occhi con il colori dei carismi, necessari poi a colorare tutta la Chiesa e passo dopo passo si va verso il momento clou. La sera di venerdì 16 marzo tutta la comunità si è stretta intorno a Gesù Eucarestia per un momento penitenziale e aiutati dalla paterna guida di Padre Roberto Viglino ciascuno dei presenti ha scelto di lasciare a Dio quei pesi che induriscono il cuore,  per farsi avvolgere dalla misericordia del Padre Buono che trasforma la consistenza del cuore, da “pietra a carne”.

Ed ecco il gran giorno, sabato 17 marzo in cui i sei amati fratelli ricevono la preghiera per una rinnovata Effusione dello Spirito Santo. I preparativi iniziano sin dal mattino,  tutta la comunità in comunione prega per gli eventi della giornata ponendo il tutto sotto l’azione dello Spirito. Accogliendosi nella gioia di un clima festoso ci si appresta ad ascoltare le parole che Don Fabrizio Peli (Consigliere regionale RNS per l’Emilia Romagna) ha riservato a questo momento.

Don Fabrizio afferma che l’effusione dello Spirito è l’adempimento della promessa  che il Signore fa nel momento in cui  aprendo il rotolo di Isaia legge le parole al capitolo 6, 1-3 continua sostenendo che dopo aver ricevuto l’effusione accade in ognuno quello che accadde a Pietro a Pentecoste ovvero riuscire a comprendere,  a non aver più paura della Croce,  a parlare con chiarezza in quanto ispirati dallo Spirito ricevendo quella Sapienza che non si impara a scuola,  ma derivante dallo Spirito e che credendo si è in grado di compiere cose anche più grandi di quelle che ha compiuto Lui stesso,  ribadisce che lo Spirito Santo stravolge tutti i piani umani e che il Suo agire dona tutto ciò che è necessario al cuore,  rendendo possibile quello che umanamente non lo è. Don Fabrizio prosegue sostenendo che l’effusione non è fine a noi stessi ,  ma la definisce “fiamma che si propaga” suscitando stupore,  rinunce e alle volte anche contrasti,  esorta all’umiltà per permettere alla Potenza di Dio di operare,  a non sentirsi arrivati, a non aver timore di non riuscire a comprendere dove lo Spirito vuole condurre, occorre essere docili alla sua azione. Lo Spirito Santo è concesso a tutti coloro che lo invocano nessuno escluso a patto che ne si abbia desiderio. Il Signore vuole attrarre tutti a se facendoci suoi collaboratori affinché anche altri possano giungere a Lui, Don Fabrizio utilizza l’affermazione “Io sono presente  in te e attraverso te voglio che gli altri giungano a Me”. Nessuno deve sentirsi indegno di invocare lo Spirito, piuttosto la vita vecchia e il peccato possono essere strumenti utilizzati a testimonianza del fatto che lo Spirito è per tutti in qualsiasi condizione e che pieni di Spirito si può chiedere qualsiasi cosa. Occorre che diventi il nostro stile di vita in quanto facendone continuamente esperienza possiamo diventare sempre più annunciatori autentici.

A seguito della meditazione si vive la Celebrazione Eucaristica al termine un frugale pranzo e nel primo pomeriggio si torna a lavoro,  vengono disposti in Chiesa i cenacoli aperti che accoglieranno gli effusionandi per ricevere la preghiera,  davanti a Gesù Eucaristia i presenti stabiliscono un clima di adorazione e terminato questo momento. . . . Pentecoste sia!!!Al termine di tanta grazia ricevuta, orecchie aperte alle loro testimonianze e con i cuori colmi di gratitudine. . . abbiano inizio i festeggiamenti.

Grazia Locantore