UN MOTIVO PER PREGARE

Nel cuore di alcuni volontari che prestano servizio nel carcere della Dozza, non bastava più la sola animazione della S. Messa domenicale, dal desiderio di condividere qualcos’altro con i fratelli detenuti è nata l’idea di vivere un tempo di grazia durante le cinque domeniche di Quaresima, per meditare e attraversare insieme il deserto, avendo come meta la Resurrezione, quella morte in croce che ha donato la salvezza agli uomini.

Appena ottenuti i permessi dagli organi preposti, il disegno di Dio: “UN MOTIVO PER PREGARE” prende forma. Questo è ciò che si vuole fare, trovare insieme un motivo per lodare e ringraziare Dio.

A fare da sfondo sono le letture liturgiche domenicali, alle quali si intrecciano temi come: L’Amore di Dio, la Conversione, La signoria di Gesù, la Vita Nuova nella potenza dello Spirito Santo, la Trasformazione in Cristo. Nelle domeniche comprese tra il 10 marzo e il 07 aprile i fratelli di vari gruppi del RnS della diocesi di Bologna, si sono alternati con gioia per portare avanti quest’opera.

Dopo avere partecipato insieme al banchetto eucaristico, ci si dispone in cerchio, per ascoltare delle brevi riflessioni che spesso nascono dalla testimonianza di un’esperienza vissuta, per cantare, per meditare e per vivere con un “segno” concreto ciò su cui si è riflettuto. La prima domenica di quaresima ci si ferma a parlare DELL’AMORE DI DIO, quell’amore in grado di trasformare le nostre vite, l’unico amore che custodisce, non condanna, accoglie, perdona, libera e salva. I 10 fratelli partecipanti al progetto non hanno esitato ad immergere la loro vita, le loro storie, le ferite, i sentimenti, simboleggiate da semplici foglietti rossi, nell’acqua dell’Amore di Dio. È così che inizia un processo di trasformazione. Ogni lingua si scioglie nel proclamare le parole della seconda lettura: «Se con la tua bocca proclamerai che Gesù e il Signore e con il tuo cuore crederai che Dio lo ha risuscitato dai morti sarai salvo».

È così che quei foglietti rossi, sotto la potente azione dell’Amore di Dio, l’unico in grado di trasformare ogni cosa, la domenica successiva sono diventati delle splendide rose.

È la domenica della Trasfigurazione, la meta è il Tabor il luogo dello splendore, dove ogni bellezza riacquista la luce vera, una rilettura della vita alla luce di Cristo. Nessun dubbio da parte dei fratelli presenti, nel desiderare che quella luce torni a splendere nelle loro vite.

Luce e stupore hanno caratterizzato la terza domenica, lo stesso che provò Mosè davanti al Roveto Ardente, per questi fratelli è giunta l’ora di riconoscere la Signoria di Gesù che da “passeggero” diventa “conducente” e che la loro vita porterà frutto solo se verrà piantata nel terra fertile di Dio, come suggerisce la parabola del Seminatore. Con questa certezza che ciascuno accetta di piantare la propria rosa in quel terreno, consapevole che quest’atto di abbandono fiducioso è reso possibile dalla grazia per opera dello Spirito Santo.

Lo stesso Spirito che condusse il Figliol Prodigo da suo padre, il padre buono che aspetta a braccia aperte suo figlio, dimenticando il passato e gli errori commessi, donandogli la veste nuova di figlio e non di servo e facendo festa con lui. La quarta domenica di quaresima è questo che il

Signore vuole ancora fare con il suo popolo, e così come si legge in Is 43-16, 21 i fratelli della Dozza sono invitati a lasciare alle loro spalle il loro passato, le cose antiche perché il Signore fa nuove tutte le cose donandoci gli stessi sentimenti che furono di Cristo. Questa esperienza ha permesso ad ognuno dei fratelli volontari di essere ancora una volta testimoni dei prodigi che il Signore compie.

Ogni domenica vissuta insieme ha riempito i cuori di tutti, tanta grazia in quello stare insieme, nel vedere sguardi intensi, occhi lucidi ma rivolti a Lui, preghiere che benché silenziose apparivano assordanti, sorrisi e gratitudine, e quell’arrivederci che ci rimandava sempre alla domenica successiva. Ora il desiderio cresce nei nostri e nei loro cuori per poter trascorrere altre domeniche insieme.

Non ci resta che continuare a lasciare questo progetto nelle mani di Dio che farà cose grandi. AMEN

Grazia Locantore